carenza metalli
26 Apr

Guerra Russia-Ucraina, la metalmeccanica italiana stretta tra carenza di materie prime, rincari dell’energia e blocco delle esportazioni


l comparto vale metà dell'export italiano verso Mosca e verso l'Ucraina. Ma sono soprattutto le importazioni a rappresentare un problema in questo momento. Il mancato arrivo di materie prime e semilavorati impatta “sui primi anelli della catena dei processi di trasformazione, la metallurgia” e si “ripercuote sugli anelli successivi rendendo difficile produrre”, spiega il dg di Federmeccanica. Alcuni comparti già soffrono. Le fonderie rischiano di restare senza pani di ghisa nelle prossime settimane

Dopo un 2021 da record, in cui la produzione ha superato il livello del 2019, la metalmeccanica italiana si trova davanti mesi difficili. E non solo per il possibile blocco delle esportazioni verso la Russia. A incidere sono soprattutto gli intoppi nelle forniture. “Abbiamo già dei riscontri di problemi nella catena di approvvigionamento” sottolinea Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica. Tuttavia, queste difficoltà si erano già manifestate prima della guerra in Ucraina, come prova il calo dell’1,8% del quarto trimestre dell’anno scorso sui tre mesi precedenti. Il conflitto, però, le ha decisamente aumentate. “C’era un problema sulle materie prime e sull’energia”, prosegue Franchi, “sia nel comparto metalmeccanico che nell’industria in generale: la situazione geopolitica non potrà che acuirlo”. Anche perché i legami economici con la Russia e l’Ucraina sono stretti per il settore.